Rocca di Cefalù
La Rocca di Cefalù è una rupe alta circa 270 metri s.l.m. che sormonta il ridente borgo marinaro di Cefalù, in provincia di Palermo, sulla costa settentrionale tirrenica della Sicilia. La Rocca di Cefalù fa parte dei siti di interesse comunitario (SIC) della Sicilia. Alla base della rocca, principalmente sul lato nord ed est, si sviluppa l’abitato storico di Cefalù. La parte occidentale invece è caratterizzata dai ruderi di una serie di mulini e condutture forzate che raccoglievano e sfruttavano l’acqua. Da questo lato s’inerpica il sentiero, fortificato nel Medioevo, che permette di salire sulla rocca. Il perimetro a mezza costa della rocca è tutto cintato da mura merlate risalenti al Medioevo e ultimate nella parte più recente nel XV secolo. Sul lato occidentale delle mura si apre la porta cui arriva il sentiero d’accesso. Sempre a mezza costa, ma nel piccolo altipiano interno della rocca, vi sono dei resti di una costruzione megalitica, mentre sulla cima vi sono i resti di un castello medievale risalente al XIII-XIV secolo, che da localmente il nome a tutta la rocca chiamata u’ castieddu.
L’edificio megalitico denominato Tempio di Diana sorge a circa 150 metri s.l.m. e sembra risalire al VI-V secolo a. C., mentre la cisterna in esso inglobata viene considerata, da molti studiosi, di età protostorica. La cisterna megalitica è stata realizzata scavando la roccia fino ad ottenere una cavità poi chiusa con una copertura di tipo dolmenico. Una serie di lastroni di pietra calcarea di grosse dimensioni poggiano infatti sui bordi della cavità e su un monolite rettangolare che funge da architrave, il quale a sua volta grava su un pilastro centrale formato da quattro pietre opportunamente lavorate e sovrapposte, di cui tre di forma cilindrica ed una rettangolare.
Dalle indagini archeoastronomiche è emerso come l’orientamento della porta d’ingresso del tempio megalitico abbia una direzione ben definita: ovest. L’azimut del portale d’ingresso dell’edificio, ovvero l’angolo formato dall’asse ed il nord, è infatti di circa 270°, e ciò indicherebbe la direzione nella quale il Sole tramonta nel periodo degli equinozi (primavera ed autunno).
Il Tempio di Diana si configura dunque come un vero e proprio tempio solare, un luogo dove durante i tramonti del Sole agli equonozi si poteva osservare una splendida ierofania: il Sole, in allineamento con la porta d’ingresso, illumina il corridoio del tempio, invitandolo a percorrerlo fino alla cisterna megalitca, centro di un atavico culto dell’acqua.